L'investigatore privato è soggetto all'apertura di una regolare Partita IVA?
L'investigatore privato è soggetto all'apertura di una regolare Partita IVA?

Questo aspetto sarà utile non solo a titolo informativo, ma anche per tutti coloro che sono alla ricerca di un investigatore privato e provano ogni giorno a scegliere la figura migliore, che per esperienza, serietà e competenze, possa risolvere un determinato problema.
L'investigatore privato ovviamente deve aprire una partita iva, quindi se ne trovi uno che non ne abbia, stanne subito alla larga, il suo lavoro non è in regola e questo può significare mettere in serio pericolo te stesso, le tue finanze, ad esso destinate e la buona riuscita di un attività investigativa.
Facciamo però un passo indietro:
Il detective può essere di due tipologie ben distinte, vale a dire pubblico, se a svolgere tale attività siano le forze di polizia e privato, se il tutto viene esercitato da un cittadino, che ovviamente abbia dei requisiti, ed abbia ottenuto nel tempo tutte le autorizzazioni del caso.
Oggi l'investigatore è una figura che opera a tutto tondo, non si occupa solo ed esclusivamente di investigazioni, ma è in grado di spaziare anche altrove, toccando la tecnologia e la criminologia, va anche detto che è in grado di vantare molte abilità tecniche che lo contraddistinguono.
I requisiti minimi di un investigatore privato alle prime armi
Questo articolo nasce sia per informare i miei numerosi colleghi che per la prima volta si affacciano a questo mestiere, sia per aiutare il cittadino a scegliere solo ed esclusivamente professionisti in regola, quindi vi chiedo di prestare molta attenzione.
Tanto per cominciare il detective deve possedere una laurea, che sia in giurisprudenza, oppure economia, o ancora un master in criminologia o scienze investigative; fondamentale sarà anche il tirocinio, della durata di 3 anni, così come anche i corsi di aggiornamento, che possono avvenire in modo del tutto autonomo, oppure iscrivendosi ad un'accademia di formazione professionale.
In apertura ho subito posto una domanda cruciale, ovvero se tale figura deve aprire una partita iva per poter lavorare, ma non ho specificato se come alternativa si può puntare sulla prestazione occasionale, senza superare i fatidici 5000€ di reddito.
La risposta è esclusivamente una, LA PARTITA IVA E' OBBLIGATORIA, la prestazione occasionale non esiste in questo mestiere e per chi è alle prime armi si potrà magari optare per un regime fiscale agevolato, come ad esempio il regime forfettario, dove ci sono dei limiti, ovvero:
- Compensi annui che non superino i 65.000€;
- Non si può svolgere una seconda attività;
- Serve chiaramente la residenza in Italia o in uno stato dell'Unione Europea;
- Con tale partita IVA non si possono effettuare cessioni di fabbricati;
- Non si può essere soci di una SRL, SAS o SNC.
Patti chiari ed amicizia lunga!
Ebbene si, la legge non ammette ignoranza, ecco perchè in precedenza vi ho invitati a fare molta attenzione a determinati concetti; un professionista in questo settore deve sapersi muovere, conoscere le leggi, ed essere in regola per poter esercitare.
Non sono ammessi passi falsi e non andrebbero fatti a priori per evitare di creare problemi alla propria attività, così come anche al soggetto che sceglie di affidare il proprio caso; la partita iva è un obbligo, ovviamente ognuno sceglie la tipologia giusta in base ai propri introiti, ma anche in tal caso si è soggetti a controlli, quindi dichiarare il falso significa scavarsi la fossa.
Se si possiede un sito internet è fondamentale rendere ben visibile il proprio numero di partita iva, la mia ad esempio la si può trovare nel footer, ed è 10102770582, vi invito quindi a diffidare da tutti coloro che provano a nascondersi e svolgono il proprio lavoro in modo poco serio!
Se vivi a Roma e dintorni, o comunque nel Lazio, potrai affidarti a me, che da oltre 25 anni opero in questo settore, ricordando che la prima consulenza è sempre gratuita!
Contattami!
Massimiliano Altobelli - Investigatore Privato a Roma dal 1995.









